Rossana Abritta vince il Premio Interfaccia Digitale (foto di Eugenio Panichi)
Dopo due giorni di rassegna video durante i quali il pubblico di Hangartfest ha avuto modo di visionare i 30 video in concorso che erano stati selezionati dal Festival, la Giuria di spettatori ha scelto i 10 titoli finalisti e assegnato il Premio Interfaccia Digitale all'opera μετά di Rossana Abritta Link al video (progetto realizzato per/e pubblicato nel conTesto OPERA DOMUS 7IDee+ di Carlo Marchetti e Artisti in Transito).
La finale con la cerimonia di premiazione si è svolta il 20 settembre 2020 al Teatro Maddalena di Pesaro, alla presenza di un pubblico attento e appassionato del genere. Diversi autori erano collegati tramite zoom e sono intervenuti anche a fine serata.
Questa la motivazione della Giuria per μετά:
Il movimento e la sua rappresentazione trovano un perfetto bilanciamento in questo video. Ogni immagine ha il suo posto e il suo scopo, quasi necessario nel contesto generale. Un bianco e nero molto denso nella fotografia, che sottolinea l'essere vivo di ogni parte del corpo attraverso respiri, gesti, ripetizioni, e le geometrie che la danza propone ma distorcendole al tempo stesso, così come è distorto il tempo stesso di alcune scene. Cura e tecnicismo registico rimandano a vere e proprie sensazioni fisiche in un video che sembra respirare assieme alla Danzatrice.
A Rossana Abritta, che si è formata all'Accademia Nazionale di Danza di Roma e perfezionata a Berlino, il Festival assegna una borsa del valore di € 1.500 da spendere in una nuova produzione video da realizzarsi a Pesaro nel corso dei prossimi mesi.
Ma la serata ha riservato altre due sorprese: l'attribuzione di due menzioni speciali, una all'argentino Pablo Ezequiel Rizzo per il suo lavoro RAB express e l'altra a Nyko Piscopo per il suo lavoro Threesome.
Questa la motivazione della Giuria per Threesome:
Un'ironia semplice, moderna e genuina. Una forte espressività dei protagonisti sottolineata dalla tecnica cinematografica dello "Stop Motion", la suddivisione dei singoli fotogrammi. Un richiamo ad un'opera classica, reinterpretata in un contesto che strizza l'occhio a tanti immaginari moderni, lasciando un piacevole sorriso allo spettatore.
Mentre la motivazione per RAB express:
Una deumanizzazione costante in un contesto di degrado generale. La ripetizione sempre più incalzante del danzatore e della musica trasmettono la perdita di personalità a cui il mondo moderno può portare, sostituendo il proprio essere unici con le frenesie delle routine, in una catena di montaggio che ha un aspetto "industriale" nella location così come in alcune immagini. Ogni inquadratura è bilanciata perfettamente fra il focus del video e i giochi di prospettiva, una regia ben ponderata in ogni parte dell'opera che usa a suo vantaggio l'essere astratto anche per rimandare ad una calibrata ironia finale.
Il consenso da parte degli artisti e degli spettatori sta a significare la buona riuscita dell'iniziativa, voluta dai due curatori Gloria De Angeli e Antonio Cioffi. Sicuramente un modo di aprire il Festival ad una fascia più ampia di artisti e creativi che operano anche nella video danza.
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