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E che Manitou sia!



Manitou è il lavoro che ha riscosso il maggior consenso da parte degli spettatori di Hangartfest, invitati dalla Direzione artistica ad esprimere la propria opinione e preferenza tra i lavori proposti dalla piattaforma DanceOut presentata lo scorso aprile a Lo Studio di Udine, diretto da Marta Bevilacqua. Una scelta pesata e ragionata, modalità promossa da Hangartfest e adottata da un gruppo di spettatori appassionati di danza contemporanea: quella di valutare sotto diversi punti di vista la performance (coreografia, regia, concetto, interpretazione, uso dello spazio, impatto scenico) e, con consapevolezza e senso di responsabilità, fare una scelta.


Questa la motivazione degli spettatori: Manitou appare come un lavoro completo. Ha chiarezza e drammaturgia, tensione e ricerca di libertà. La danzatrice in rosso appare sia come protagonista che come elemento di disturbo. Lei, libera, viene portata a far parte di un gruppo uniforme, prima in modo più prepotente e violento poi con più gentilezza. Fra omologazione e ricerca di appartenenza, la danzatrice decide poi di tornare nella sua individualità. La composizione è molto efficace, con un finale ripetitivo, come un mantra nervoso, che spezza la simmetria della coreografia.



Manitou andrà dunque in scena alla Maddalena il 28 settembre 2024 nel contesto della XXI edizione di Hangartfest. La performance è parte di GIACIMENTI, rete nazionale per l'emersione dei giovani talenti, a cui Hangartfest aderisce, insieme a Conformazioni Festival di Palermo, Le Danzatrici en plein air di Ruvo di Puglia e i centri di formazione Scenario Pubblico di Catania, Da.Re. di Roma e Corso Alta Formazione di Udine.


Concept: Lorenzo Leopoldo Egida

Coreografia: Ginevra Ghirimoldi e Chiara Romanato

Interpreti: Lorenzo Leopoldo Egida, Ginevra Ghirimoldi,

Chiara Romanato, Beatrice Zangari


(nella foto il collettivo prodotto da Arearea)

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