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Presentata questa mattina, alla Sala Rossa del Palazzo del Comune di Pesaro, la diciottesima edizione di Hangartfest, manifestazione riconosciuta e sostenuta dal MiC, dalla Regione Marche e dal Comune di Pesaro, che si avvale della collaborazione di ISIA Urbino (per il Premio Interfaccia Digitale), di AMAT, Indipendance, di Sistema Museo - Musei Civici e che, per la prima volta, si realizza con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro.
Edizione particolare questa del 2021 perché tutta dedicata alla scena contemporanea italiana, per quanto riguarda gli spettacoli dal vivo, senza tuttavia rinunciare ad una nutrita presenza di artisti stranieri, ma in video. A giustificare la scelta del Festival non è stato altro che la situazione internazionale ancora incerta sul piano sanitario.
Dunque, il 2021 è ancora un anno di transizione, segnato dalla prudenza. Ma non saranno i numeri a mancare al festival: 60 giorni di programmazione, 32 eventi in totale, con 20 spettacoli dal vivo (incluse le repliche) e 12 serate di proiezioni video, 5 prime assolute (le altre sono prime regionali), 1 progetto di coproduzione e 2 programmi di sensibilizzazione degli spettatori.
Delle 12 serate di proiezioni che compongono la sezione VIDEO BOX, ben cinque sono dedicate a Israele, con le migliori produzioni realizzate in questi ultimi due anni in quel paese, indiscusso punto di riferimento internazionale per la danza contemporanea. Tra queste, spicca il debutto italiano di YAG, un film di Ohad Naharin con i danzatori della Batsheva Dance Company. Un capolavoro sul piano coreografico, ma anche su quello cinematografico. Spicca anche la presenza di Sahar Damoni, artista palestinese che vive e lavora in Israele e che, non senza difficoltà, si batte per affermare la sua identità di donna e di coreografa. Altri video in programma, tutti in prima italiana, sono i lavori di Michael Getman, Liat Dror, Tamar Borer & Tom Klein, Adi Boutrous, Avi Kaiser & Sergio Antonino. Tutte le proiezioni rese possibili grazie al sostegno dell'Ufficio Culturale dell'Ambasciata di Israele a Roma.
Sul versante italiano saranno proiettati i lavori di Luca Silvestrini, Davide Calvaresi, Michela Paoloni, Ariella Vidach, Anna Albertarelli e Roberto Ruager, Collettivo CIW e Marco Becherini. Senza dimenticare il nuovo lavoro di Rossana Abritta, realizzato grazie alla vincita della scorsa edizione del Premio Interfaccia Digitale e il film di Andrea Baldassarri, che per l'occasione diventerà anche live performance.
Per quanto riguarda gli spettacoli dal vivo, l'inaugurazione del festival il 1° settembre è affidata ad un gruppo di intraprendenti ed esplosivi giovani artisti milanesi, riuniti col nome di Cantiere Idina Who, provenienti dalla Paolo Grassi e dall'Accademia di Brera. A seguire, lavori di Sara Campinoti e Daniele Del Bandecca, Marta Bevilacqua (ai Musei Civici), Mario Coccetti, Luca Campanella e Roberto Lori, Luciano Padovani, Sara Paternesi e Liber Dorizzi, Laura Colomban, Matthias Kass e Clément Bugnon (per il gruppo italiano Equilibrio Dinamico).
Tutti i dettagli disponibili sulla pagina Festival 2021.
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